Tecnologie e materiali per i Beni Culturali: dalla ricerca alla fruizione inclusiva

Tecnologie e materiali per i Beni Culturali: dalla ricerca alla fruizione inclusiva

L’esperienza del progetto TEMART tra Ricerca e Terza Missione

 

Il Progetto “TEMART-Tecnologie e materiali per la manifattura artistica, i beni culturali, l’arredo, il decoro architettonico e urbano e il design del futuro” è una ricerca finanziata dalla Regione Veneto nell’ambito dei bandi Por-Fesr (2014-2020), che ha coinvolto il modo delle imprese (quattro Reti Innovative Regionali: 3M Net, capofila del progetto, Venetian Cluster, Euteknos, Luce in Veneto) e gli enti di ricerca attraverso la Fondazione Univeneto (Università di Padova, di Venezia “Ca’Foscari, di Verona, IUAV) al fine di rafforzare il legame tra ricerca e ambito produttivo locale.

 

Lo studio

 

La parte preponderante del progetto TEMART si è focalizzata su casi studio di tipo industriale, contestualmentela Fondazione UniVeneto ha affrontato una ricerca innovativa su manufatti archeologici e artistici.

Nel progetto si è utilizzata l’applicazione ai beni culturali dei sistemi di rilievo digitale tramite fotogrammetria o scansione, che consentono la realizzazione di modelli ad altissima risoluzione (da tempo usati per la ricerca e la documentazione), e della tecnologia additiva per la produzione di repliche ha avuto un grande sviluppo. La stampa tridimensionale inoltre consente di “materializzare” all’interno di un percorso museale o di un allestimento manufatti conservati altrove.

Un’altra importante opportunità offerta dalle repliche, valorizzata negli ultimi anni, è quella di rendere possibile un’esperienza tattile, in genere pensata per persone con disabilità visiva ma potenzialmente adatte ad arricchire per tutti l’esperienza museale.

 

Casi studio

 

1- Calchi di rilievo del Donatello nella Basilica del Santo

 

La Veneranda Arca di S. Antonio ha dato la propria disponibilità relativamente ai materiali del Museo Antoniano per test tattili sulle due serie di calchi dei rilievi del Donatello esposti presso il Museo Antoniano della basilica del Santo coinvolgendo l’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti (UICI) di Padova. Le raccolte del Museo comprendono difatti un patrimonio di calchi otto-novecenteschi che di recente hanno trovato nuovi riscontri di interesse presso la comunità scientifica.

 

L’obiettivo principale era la validazione di protocolli per ottenere delle repliche di manufatti archeologici e artistici finalizzate alla fruizione libera, con particolare attenzione alle persone con disabilità visive.

 

Il focus del progetto è stato quindi il rilievo digitale tramite scansione o fotogrammetria e la riproduzione con stampa 3D di alcuni manufatti diversi per caratteristiche tecniche e materiali.
La sfida è stata applicare questa metodologia a due manufatti accomunati dalla notevole complessità formale e cromatica.

 

2- Vaso della Magna Grecia (Pelike apula a figure rosse)

 

Uno dei casi di studio è stato un vaso proveniente dalla Magna Grecia (precisamente una pelike apula a figure rosse), datato al IV secolo a.C., appartenente a una Collezione donata all’Università di Padova e conservata presso il Museo di Archeologia e d’Arte di Palazzo Liviano.

 

Fonte: Comunicato Stampa Università degli Studi di Padova

 

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