EDUCARE IN COMUNE – Bando
Dipartimento per le Politiche della Famiglia
Con il presente bando, il Dipartimento per le Politiche della Famiglia si rivolge ai comuni italiani per contrastare la povertà educativa e l’esclusione sociale dei bambini e dei ragazzi, in un momento in cui l’emergenza sanitaria ha acuito le disuguaglianze, le fragilità e i divari socioeconomici. Il Dipartimento intende promuovere l’attuazione di interventi progettuali, anche sperimentali, per il contrasto alla povertà e il sostegno delle potenzialità fisiche, cognitive, emotive e sociali delle persone di minore età, al fine di renderle attive e responsabili all’interno delle comunità di appartenenza e promuovere il rispetto delle differenze culturali, linguistiche, religiose, etniche e di genere esistenti.
In particolare, il presente Avviso prevede interventi in tre aree tematiche:
- “Famiglia come risorsa”;
- “Relazione e inclusione”;
- “Cultura, arte e ambiente”.
La scadenza per le presentazioni delle proposte progettuali è il 1 marzo 2021.
Soggetti ammissibili
Il presente Avviso è rivolto ai comuni, in qualità di unici beneficiari del finanziamento.
I comuni possono partecipare singolarmente o in forma associata nelle modalità individuate dal decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267 “Testo unico degli enti locali”, e modifiche successive, anche in collaborazione con enti pubblici e privati, ai sensi dell’articolo 105, del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34.
Nel caso di collaborazione con enti pubblici e privati, i comuni sono comunque titolari delle proposte progettuali presentate e ne mantengono il coordinamento e la responsabilità della realizzazione nei confronti del Dipartimento.
Interventi concessi
Area A. “Famiglia come risorsa”
Si intendono favorire progetti in grado di attuare modelli di benessere familiare basati sulla cura, la socializzazione, la prevenzione delle forme di istituzionalizzazione dei minorenni, l’educazione di bambini e giovani, anche con fragilità o appartenenti a fasce sociali svantaggiate nei propri contesti di vita, nonché di sostenere i minorenni e le famiglie, in particolar modo quelle con più figli minorenni, nella ricerca delle personali risposte ai propri bisogni o problemi. Ciò significa strutturare, attorno al minorenne in difficoltà, una proposta di interventi complementari, a supporto anche delle competenze genitoriali della famiglia di provenienza, che spaziano dalle buone relazioni, alle attività di prossimità.
Area B. “Relazione e inclusione”
Gli interventi devono favorire, attraverso un approccio organico multidisciplinare, la crescita individuale dei bambini e degli adolescenti, attraverso l’acquisizione di una maggiore conoscenza e gestione delle emozioni, della capacità di sviluppare resilienza, di maturare la consapevolezza di poter essere cittadini attivi con l’obiettivo di creare condizioni che evitino il formarsi di forme di disagio, emarginazione e atteggiamenti antisociali.
Area C. “Cultura, arte e ambiente”
Sono individuati i temi della cultura e dell’ambiente quali indispensabili per il corretto sviluppo della vita culturale, sociale e cognitiva dei bambini e degli adolescenti. La mancanza di stimoli alla fruizione delle attività culturali è, infatti, un indice di povertà educativa. Le iniziative aventi ad oggetto questa area tematica favoriscono la fruizione, regolare e attiva, della bellezza, del patrimonio materiale e immateriale e del territorio, con un’offerta di iniziative educative e ludiche di qualità che spaziano dalle biblioteche ai musei, dai teatri ai monumenti, dai cinema ai siti archeologici, e che prevedono modalità di fruizione innovative che sperimentano nuove e diversificati linguaggi di comunicazione artistica.
Particolare sensibilità, in ciascuna area tematica, deve essere riposta ai contesti di violenza assistita a danni di persone di minore età, come anche ai bisogni di legami familiari da rimodulare fuori dai modelli originali o tradizionali, di “mancata genitorialità”, come nel caso dei fallimenti adottivi e degli orfani per crimini domestici.
Al tempo stesso, le proposte progettuali devono prevedere interventi e azioni e volti a contrastare gli effetti negativi prodotti dalla pandemia su bambini e ragazzi. Tutte le proposte dovranno tenere conto degli aspetti relativi al genere, all’età e alle provenienze culturali nonché alle diverse abilità dei bambini e adolescenti coinvolti.
Le proposte progettuali devono avere durata esatta di 12 mesi, fermo restando la possibilità di eventuali proroghe.
Dotazione finanziaria
Alla realizzazione dei progetti nelle aree tematiche è destinato un finanziamento complessivo pari ad euro 15.000.000,00.
L’importo complessivo è ripartito equamente tra le aree tematiche, nella misura di euro 5.000.000,00.
Non sono considerate, ai fini della ammissibilità al finanziamento, proposte progettuali il cui valore sia inferiore a euro 50.000,00 (cinquantamila/00) e superiore a euro 350.000,00 (trecentocinquantamila/00).
Il finanziamento erogato dal Dipartimento per ciascuna iniziativa progettuale garantirà l’intero costo della proposta.
Venetian Cluster è disponibile ad assistere le imprese che volessero partecipare al bando in oggetto per le attività di:
– predisposizione della documentazione tecnica e burocratica;
– elaborazione e definizione del budget e delle tempistiche.